Adesso lavoro anche al pomeriggio dalle 12.45 alle 19.30, per un bel tiro di borsa, da un agente di commercio ossessivo compulsivo che si lava le mani ogni mezz'ora e che da ora sarà semplicemente: capo OC.
Mi occupo per lo più della gestione degli ordini, ma a volte affianco lui durante le visite ai clienti perchè vuole che capisca meglio il lavoro, tralasciamo il fatto che abbiamo stabilito una cifra su tre "pomeriggi" lavorativi e adesso sono diventati cinque più il sabato ma quando non hai il coltello dalla parte del manico puoi solo stare zitto. Se ci penso mi monta un nervoso...ma porca puttana sto lavorando 12 ore al giorno per pagare una cazzo di casa che poi probabilmente si godrà mio figlio o ancora peggio mio marito che, pluriottantenne e pluri imbambito, si sposerà una badante dell'est che alla fine si rivenderà tutto.
Comunque, chiuso il cerchio della vita, mi sono successe due cose che vi vorrei raccontare:
1) Ieri sono a tavola con il mio capo OC che ha bisogno continuo di conferme (ti piace il lavoro, come ti sembra, sono due lavori che ti creano conflitti, sei convinta di quello che hai scelto, ecc..) e dal niente mi dice:
- Sei un persona timida? - premetto che è da una settimana che cerco di essere brillante e caparbia davanti ai clienti e concentrata in ufficio
- Direi di no, perchè? Ho dato questa impressione? -
- No è che l'altro giorno quando eravamo all'hotel il direttore ti ha detto in bocca al lupo e tu hai risposto crepi -
L'ho guardato un po' perplessa, ho fatto un sorriso e gli ho detto:
- No, comunque non sono timida, mi è solo venuto da rispondere così -
Se qualcuno trova un collegamento logico tra la timidezza e la risposta crepi me lo dica perfavore!!!
E ben inteso, attento al prossimo che mi fa un in bocca al lupo, potrei mandarlo a fare in culo.
2) Telefonata tra Cinzia, che sarei io, e Matteo, che sarebbe il mio stordito morosino:
- Sai che mi ha chiamato un altro studente per dare lezione fissa, così sarebbero 8 ore a settimana, circa 480 Euro al mese, ma secondo te 8 ore a settimana sono troppe? - (ndr è uno studente)
- Non so Matteo vedi tu -
La telefonata prosegue tranquilla, ci salutiamo, guardo un po' il telefono e inizio la mia serie di imprecazioni quotidiane pensando alla sua indecisione e a quanto sono diverse le persone. Poi penso al mio lavoro alla mattina, al lavoro al pomeriggio, alla pallavolo alla sera, alle pulizie che faccio in pausa pranzo o il fine settimana per arrotondare e per un secondo, ma solo per un secondo, mi è sembrato che mi sarei messa a piangere ma poi mi è venuta in mente una cosa che mi ha detto mio padre l'altro giorno.
- Volevi lavorare, adesso non ti vorrai mica lamentare -
E c'ha ragione cazzo.